Come riprodurle


Chi si avvicina al mondo delle piante carnivore, inizia sempre questo percorso concentrandosi sull'acquisto di esemplari più o meno rari.
Con il passare del tempo però, quando la passione per queste particolari creature della natura si rafforza, nasce la curiosità e l'interesse di poterle riprodurre con lo scopo di ampliare la propria collezione.
In questa sezione, impareremo le basi essenziali su come riprodurre una pianta carnivora e più avanti quali tecniche adottare per ottenere i risultati migliori.
Sostanzialmente vi sono diverse tecniche per ottenere nuove piante carnivore, per "semina", per "talea", per "radice" o per "germinazione" ... vediamoli in dettaglio:

Riproduzione per semina
In alcune specie di carnivore, ad esempio alcune Drosere, i fiori sono ermafroditi, cioè presentano sia l'organo maschile che produce il polline, sia quello femminile denominato ovario che provvede alla cattura del polline.
Per queste piante avviene un processo di autoimpollinazione, che permette la formazione delle sementi.
Altri fiori di piante carnivore, posseggono invece solamente l'organo maschile o quello femminile, per cui l'impollinazione è possibile con l'aiuto del vento o degli insetti.
Come abbiamo visto, in entrambi i casi vengono prodotti dei semi che opportunamente trattati e seminati, producono nuove piantine chiamate plantule che pur essendo ai nostri occhi identiche ai "genitori", sono tutte diverse tra di loro.

Moltiplicazione da talea
Questo metodo, detto anche di "Clonazione" è sicuramente il modo più semplice e veloce per avere infinite copie perfettamente identiche di una determinata pianta carnivora, sfruttando le proprietà riproduttive di particolari cellule "meristematiche"della pianta stessa.
A differenza degli esseri viventi, le piante riescono infatti a rigenerare un intero organismo partendo proprio dalle cellule "meristematiche".
Queste particolari cellule, sono già presenti nelle piante in uno stato di apparente letargo, basta risvegliarle ed ecco che si innesca il processo di moltiplicazione delle cellule che porterà in breve tempo alla formazione di una nuova pianta.
Se vogliamo quindi seguire questo metodo, sarà sufficiente imparare per ogni specie di pianta, dove si possono trovare le cellule "meristematiche", risvegliarle e …… il gioco è fatto.

Moltiplicazione da radice
Questo tipo di tecnica, prevede l'utilizzo dell'apparato radicale di una pianta per ottenere nuove plantule.
E' un metodo estremamente semplice e facile con il quale si ottengono ottimi risultati in pochissimo tempo, ed è quindi consigliato a tutti i neofili.
Funziona però nella maggior parte dei casi, solamente se si utilizzano radici forti e carnose, ed è questo l'unico punto negativo di questa tecnica.
Solo le Drosere posseggono questo particolare tipo di radice, (sono escluse le Drosere pigmee) mentre per gli altri tipi come ad esempio Nepenthes, Pinguicola e Dioneea, questa tecnica è sconsigliata, anche se in qualche raro caso si sono riscontrati dei successi.
La riproduzione radicale si esegue in primavera avendo cura di selezionare una radice viva e vegeta.
Controllate che la radice sia di color marrone e la parte interna biancastra.
A differenza del caso precedente, non dobbiamo preoccuparci di cercare il punto in cui sono presenti le cellule "meristematiche", ogni porzione di radice è ideale per la riproduzione.
Adagiatela sullo sfagno vivo, produrrà nel giro di 5-6 settimane le prime plantule, che opportunatamente ripiantate formeranno piante adulte in pochi mesi.

Moltiplicazione per gemma
La riproduzione per germinazione, si applica solamente per le Drosere pigmee, piante carnivore originarie dell'Australia che hanno la caratteristica di produrre durante i mesi invernali particolari gemme al centro della pianta stessa.
In natura, un soffio di vento o gocce di pioggia, staccano queste gemme che ricadendo sul terreno circostante, radicano e sviluppano nuove piante perfettamente simili alla madre.
Questa tecnica, consiste quindi nel prelevare le gemme mature dalla pianta e distenderle semplicemente su di un substrato formato da torba e sabbia di quarzo (lo strato superficiale sarà composto solamente da sabbia di quarzo).
Mantenendo umido e ben illuminato il substrato, nel giro di pochi giorni si verranno a formare i nuovi germogli.



Ovviamente oltre alla pianta che vogliamo moltiplicare, dobbiamo procurarci:

Sfagno vivo: sebbene non indispensabile, è consigliabile per le note proprietà (vedi sezione "Lo sfagno").

Acqua: ovviamente quella buona che utilizziamo per le carnivore.

Guanti in lattice: nel caso in cui utilizzate lo sfagno (vedi sezione "Lo sfagno.

Sfagnera: solo se utilizzate lo sfagno.

Panno umido: per evitare che le foglie si disidratino durante la preparazione della talea.

Substrato: In mancanza dello sfagno, è possibile utilizzare un substrato di torba acido di sfagno (per le gemme di Drosere pigmee si dovrà utilizzare della sabbia di quarzo).